Molto spesso quando un paziente ha un problema fisico non sempre è consapevole a quale figura medico-sanitaria far riferimento. Tutto questo è normale, infatti sono tanti i professionisti in ambito sanitario e sono altrettanti gli specialisti che si occupano del trattamento di singole e specifiche patologie. In questo ambiente così vasto, non è facile, per chi non ha competenza in materia, destreggiarsi e comprendere quale figura è più idonea a trattare un certo tipo di dolore o una determinata patologia.
Per questo crediamo sia importante comprendere di cosa si occupano i professionisti dell’ambito medico-sanitario. In questo articolo andremo ad approfondire il ruolo del fisioterapista, dell’osteopata e del fisiatra con l’obiettivo di comprendere a quale dei tre è più giusto rivolgersi per il trattamento di determinati problemi. Scopri a chi devi rivolgerti e prenota una visita con i professionisti di Reha Group.
Il fisioterapista: chi è e cosa fa
Il Decreto del 14 settembre 1994 n.741 definisce il fisioterapista come “l’operatore sanitario, in possesso del diploma universitario abilitante, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita”.
Analizzando quanto descritto dal decreto, possiamo affermare che il fisioterapista è un operatore sanitario e non un medico, come lo è ad esempio il fisiatra. Il fisioterapista diventa operatore sanitario dopo aver svolto un percorso di laurea triennale e solo dopo aver superato l’esame di Stato che lo abilita consentendogli di esercitare la professione.
Nella maggior parte dei casi il fisioterapista tende ad agire direttamente sulla zona interessata dal trauma e in cui il soggetto lamenta dolore. Il paziente solitamente inizia un percorso fisioterapico per curare una sintomatologia o per intraprendere un iter di riabilitazione motoria dopo un intervento chirurgico, come ad esempio dopo un’operazione di protesi al ginocchio o di ernia al disco, oppure a seguito di un forte trauma, come nel caso di un incidente stradale. Spesso il paziente si rivolge al fisioterapista anche prima di un’operazione, per intraprendere un percorso di preparazione fisica che prevede un rinforzo del tono muscolare per affrontare l’intervento nelle migliori condizioni.
Il fisioterapista è una figura fondamentale anche in ambito sportivo. Il suo intervento è essenziale soprattutto in due casi: per ridurre il rischio di infortunio e per dimezzare e ottimizzare i tempi di recupero dopo un incidente. Pensiamo ad esempio al caso di un calciatore professionista il quale, seguendo un allenamento costante e giocando numerose partite, inizia un percorso fisioterapico con lo scopo di ridurre la probabilità di incorrere in un infortunio e, in caso di trauma, di riprendere velocemente le sue abilità motorie e tornare nel più breve tempo possibile a giocare.
Il fisioterapista può utilizzare diversi tipi di approcci, o meglio, applicare terapie differenti, tra queste si elencano:
- le terapie fisiche, come ad esempio la tecarterapia, la magnetoterapia, la laserterapia e simili;
- le terapie manuali, che prevedono tecniche per l’appunto manuali e specifiche per trattare le articolazioni, i nervi, i muscoli e i tendini;
- le terapie occupazionali.
È importante specificare che il fisioterapista può effettuare le terapie sopra elencate ma non può, in alcun modo, prescrivere una terapia farmacologica al paziente che, in caso di necessità nell’assumere farmaci dovrà rivolgersi al fisiatra o ad un altro medico specializzato.
In base alle esigenze del paziente, spesso il fisioterapista collabora con altre importanti figure dell’ambito medico-sanitario per sviluppare un percorso integrato e orientato alle necessità del paziente. Cerchi un fisioterapista a Roma? Prenota ora una visita presso il nostro Centro di Fisioterapia.
Il fisiatra: chi è e cosa fa
Nel precedente paragrafo abbiamo parlato in maniera approfondita di chi è e cosa fa il fisioterapista, evidenziando la prima sostanziale differenza con il fisiatra. Il fisiatra infatti, a differenza della figura del fisioterapista, è un medico e per diventare tale ha seguito un percorso di studi in Medicina di 6 anni ed ha successivamente intrapreso un percorso di specializzazione in fisiatria.
Ma chi è di cosa si occupa nello specifico? Il fisiatra è il medico specialista che si occupa di tutte quelle patologie che potrebbero provocare disabilità motorie, o comunque dell’apparato locomotore, e problemi che interessano il sistema nervoso.
Il fisiatra ha il compito di studiare una diagnosi e conseguentemente specificare un trattamento da seguire, questo può essere farmacologico, prevede quindi l’assunzione di farmaci specifici, oppure riabilitativo. Il fisiatra non indaga sulle cause della patologia ma sulle soluzioni che potrebbero essere implementate per migliorare la vita del paziente. In poche parole, individua il protocollo medico adeguato e volto a migliorare la qualità di vita del paziente, in base alle sue esigenze e ai suoi bisogni. È importante sottolineare che lo specialista in questione ricorre a rimedi non chirurgici e si avvale della collaborazione di altre figure medico-sanitarie come ad esempio, il neurologo, l’ortopedico, il fisioterapista.
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L’osteopata: chi è e cosa fa
Se fino al 2020 l’osteopatia non era ancora stata riconosciuta dal servizio sanitario italiano, nel 2021 la situazione si è completamente ribaltata, vedendone ufficialmente il suo riconoscimento. Questo cambiamento porterà all’elaborazione di un corso di laurea specifico in questa disciplina, infatti ricordiamo che per il momento e anche prima del Dpr, per diventare osteopata si doveva prendere il D.O, ovvero il Diploma di Osteopatia. Oggi possiamo dunque dire che ai 10 Paesi che hanno già riconosciuto e istituzionalizzato l’osteopatia si è recentemente aggiunta anche l’Italia.
Come accennato nel paragrafo precedente, il fisiatra è la figura che, in qualità di medico, elabora una diagnosi e decide, in accordo con altri professionisti, qual è il trattamento più idoneo per le esigenze del paziente. Il fisioterapista, invece, si occupa di individuare la causa del problema e svolge un trattamento riabilitativo che agisce direttamente sulla zona interessata e lo fa attraverso un approccio manuale oppure attraverso l’utilizzo di strumenti, come ad esempio la tecarterapia.
A differenza dei due specialisti sopra citati, l’osteopata non può né elaborare una diagnosi, né tantomeno utilizzare macchinari per trattare il problema. Infatti, l’osteopata si avvale del solo approccio manuale e, proprio come il fisioterapista, si occupa del corpo nella sua globalità per comprendere l’origine e la causa del dolore.
Come il fisioterapista, anche l’osteopata, non essendo un medico, non può in alcun modo prescrivere una cura o un trattamento farmacologico.
Fisioterapista, fisiatra o osteopata: a chi rivolgersi
Come abbiamo visto ci sono delle sostanziali differenze tra le tre figure professionali.
Il fisiatra, ha il compito di effettuare la diagnosi e comprendere il tipo di approccio terapeutico da far intraprendere al paziente, per risolvere il problema e migliorare di conseguenza la sua qualità di vita. Per quanto riguarda invece le figure del fisioterapista e dell’osteopata, utilizzano approcci differenti e risolvono problemi e sintomi diversi.
Se un paziente ad esempio ha bisogno di effettuare un recupero neurologico o muscolare, dopo aver subito un trauma di qualsiasi genere, è necessario che si affidi all’esperienza di un fisioterapista, al contrario, l’osteopata è più indicato per trattare problematiche cranio sacrali, come ad esempio la cefalea, o croniche.
È importante sottolineare che in molti casi è necessaria la collaborazione tra fisiatra, fisioterapista e osteopata per un approccio paziente-centrico più efficace.
