L’artrosi è una malattia degenerativa che colpisce le articolazioni nel loro complesso, partendo dalla cartilagine. È la patologia osteoarticolare più diffusa, che genera lesioni progressive che colpiscono l’osso subcondrale e la membrana sinoviale, ma anche la muscolatura e i legamenti circostanti.
L’artrosi, chiamata anche osteoartrosi, si sviluppa statisticamente a partire dai quarant’anni d’età e ha un picco dai settant’anni in poi. Le articolazioni più colpite dall’artrosi sono la colonna vertebrale, le anche, le ginocchia e i pollici.
Di seguito vediamo in dettaglio quali sono i sintomi, le cause e i rimedi a questa patologia.
Sintomi dell’artrosi
Poiché l’artrosi può interessare diversi distretti corporei, i sintomi sono variabili e possono essere sia lievi che altamente invalidanti. I sintomi più comuni sono:
- dolore
- rumori articolari
- rigidità articolar
- versamento articolare
- deformazione locale.
Per esempio, a livello dell’anca si può manifestare mal di schiena (spesso confuso con un dolore a livello della sciatica) difficoltà nel cammino, sensazione di instabilità locale.
Man mano che la cartilagine si consuma, le ossa dell’articolazione iniziano a sfregare direttamente tra loro generando dolore a livello dell’anca e dell’arto inferiore: il dolore può presentarsi più forte al risveglio e diminuire durante la giornata con il movimento.
D’altro canto un’attività improvvisa ed intensa può fare tramutare il dolore da sordo e graduale ad acuto e improvviso.
Cause dell’artrosi
La causa scatenante dell’artrosi non è ben chiara, ma sicuramente è riconducibile a diversi fattori. Hanno la loro influenza fattori quali:
- l’età
- un’alterazione dell’equilibrio articolare
- una cattiva postura
- debolezza della muscolatura e dei legamenti
- familiarità
- peso eccessivo.
A livello radiografico, nella lastra, sono evidenti il restringimento dello spazio tra i capi articolari, l’erosione delle ossa con presenza di geodi e osteofiti, e spesso anche un eccesso di liquidi nelle articolazioni.
Rimedi dell’artrosi
Il primo passo da fare in presenza di dolore articolare è sicuramente quello di consultare un medico (ortopedico, fisiatra o reumatologo) in modo da stabilire se il dolore è di natura artrosica. Il medico potrebbe quindi ritenere necessaria una radiografia attraverso la quale può stabilire il tipo di artrosi: l’artrosi può essere infatti primaria o secondaria ad un’altra patologia.
In caso di artrosi, il trattamento più efficace nelle fasi iniziali della patologia è la riabilitazione ortopedica, eventualmente affiancata da elettromedicali, farmaci anti infiammatori e/o infiltrazioni intrarticolari. Attraverso una serie di esercizi mirati e sotto l’attenta guida del fisioterapista si può infatti rallentare la progressione dell’artrosi, lavorando sul range di movimento articolare e sulla resistenza. Modificare il proprio stile di vita con abitudini più salutari, come il movimento e una corretta alimentazione, aiuta inoltre a diminuire la sintomatologia dolorosa.
Se l’artrosi è già in stato avanzato, una seconda opzione è il trattamento chirurgico o in artroscopia o attraverso la sostituzione dell’articolazione (protesi). Per esempio, in caso di artrosi d’anca, coxartrosi, in stadio avanzato viene sostituita completamente l’articolazione sia a livello dell’acetabolo che della testa del femore.
La testa della protesi d’anca viene solitamente realizzata in ceramica o in metallo, mentre il cotile può essere in ceramica o polietilene, resistente al logoramento dell’attrito. Il decorso post-operatorio della protesi d’anca con la riabilitazione varia dalle 8 alle 10 settimane, ma a 24 ore dall’intervento il paziente viene messo in piedi.
In conclusione l’artrosi è un processo degenerativo che riguarda molte articolazioni del corpo. Intervenire in maniera precoce con la fisioterapia dà ottimi risultati in termini di dolore e rallentamento della patologia. La protesi, in sostituzione dell’intera articolazione, è la soluzione ultima che dà in ogni caso ottimi risultati se affiancata dalla riabilitazione costante.